Articolo Shift Happens

SHIFT HAPPENS – INFEDELI ALLA LINEA.

Articolo di: Flavia Busti.

Se sei qui già lo sai, le storie scontate non ci piacciono.

Soprattutto quando siamo noi a raccontarle, soprattutto quando il modo in cui le raccontiamo si chiama Shift Happens, e soprattutto se il pubblico a cui ci rivolgiamo sono i nostri tanto amati e controversi GenZ (godetevi lo spotlight finché dura, ché la GenAlfa è dietro l’angolo).

E quindi eccoci qua: stavolta – o meglio, lo scorso 19 ottobre – torniamo a parlare delle carriere non lineari che tanto appassionano noi Divergens.
Con noi, sul palco, Irene Bosi, Giulia Lavinia Baroni e Alessandro Palmarin nel ruolo dei pionieri del cambiamento e dell’innovazione guidati da passione, resilienza e autenticità. Le loro storie mostrano come sia possibile creare da zero percorsi stimolanti ma soprattutto sostenibili senza necessariamente seguire un percorso predefinito, regolare o (peggio ancora) “rassicurante”.

Vivendo tra Spagna e Portogallo, per esempio, Irene Bosi ha creato il Kalemana Festival, evento che ha catturato l’attenzione del pubblico ed è stato definito come «il Tomorrowland dello Yoga». Irene, con la sua storia imprenditoriale avviata dopo un percorso nel mondo corporate, è la prova che è possibile costruire un progetto di successo (e condividerlo con il mondo) facendo leva in primo luogo sul proprio vissuto personale anziché su quello che riportano le Sacre Scritture del posto fisso.

Anche Giulia Lavinia Baroni ha deciso di creare qualcosa di suo dopo un passato da dipendente nel Fashion: dopo essere rientrata in Italia durante il COVID-19, ha iniziato a realizzare a mano i costumi su misura e i body jewels al centro del suo brand artigianale Boobs.
Destreggiandosi tra sindrome dell’impostore, desiderio di libertà creativa e sfida a convenzioni e limiti personali, Giulia ha trovato la sua vocazione nella creazione di capi che facciano sentire a proprio agio le donne che li indossano, più e meglio di quanto non avrebbe avuto modo di fare se avesse continuato a sviluppare le idee di qualcun altro.

Come Irene e Giulia, lo stesso Alessandro Palmarin ha attraversato un percorso professionale standard fino a quando non ha sperimentato un “crack” personale che lo ha portato a fondare NIO Cocktails. La sua storia evidenzia l’importanza di abbracciare i cambiamenti e di essere autentici nel perseguire nuove opportunità, anche quando si presenta la fisiologica paura del fallimento.

Infine, Roberta Zantedeschi, comunicatrice HR e autrice del libro Comunicare e scrivere per trovare lavoro. Dal CV al colloquio, ci ha aiutati ad analizzare gli spunti dei nostri speaker attraverso la lente della sua esperienza ventennale nel settore del Recruiting e ha offerto preziosi consigli sulla differenziazione nel mondo del lavoro.
Nel suo libro, sottolinea l’importanza in ambito professionale di raccontare se stessi nella propria interezza, evidenziando che non esiste un elemento singolo che renda unici, ma piuttosto una somma di asimmetrie e punti deboli da integrare nella nostra narrazione. Roberta invita a non cercare l’originalità a tutti i costi, ma ad aderire autenticamente a chi si è, incorporando tali asimmetrie come parte integrante della propria identità.
La comunicazione è la “killer skill” che ci permette di mettere in campo tutte le altre competenze, sia relazionali che personali. Conclude sottolineando che siamo un’offerta di valore alle aziende, e il nostro valore risiede nella coerenza e nell’autenticità che portiamo nel mondo del lavoro.

Le testimonianze dei nostri speaker rappresentano un viaggio in divenire nel mondo delle carriere non lineari, che sempre più spesso devono essere viste dalle nuove generazioni come modelli di realizzazione professionale a cui tendere e non come un trend esotico di storytelling. Attraverso passione, adattabilità e autenticità, ci insegnano che le sfide possono essere trasformate in opportunità e che l’unicità di ciascun individuo è una risorsa da coltivare: abbastanza Divergens, non trovi?

FLAVIA BUSTI

Flavia Busti