Melania Russo

MELANIA RUSSO E THOM: L'OGGETTO CHE TOGLIE IL TELEFONO DAI PIEDI (E DAL TAVOLO).

Melania Russo, Founder di @Thom

Intervista di: Valentina Maran.

Classica situazione a tavola: tutti col cellulare in mano mentre si guarda il menù – magari proprio perché ti invitano a guardarlo via QR code.
Spollici, leggi, intanto chiacchieri, poi a un certo punto appoggi il telefono sul tavolo. Anzi, lo appoggiamo tutti. Negli anni i cellulari sono diventati sempre più grandi: ora sembrano piastrelle tecnologiche. Quello che invece mediamente non sono cambiare sono le dimensioni dei tavoli dei locali. Esattamente da qui, da questa situazione vissuta in una tavolata affollata al mare, tra fritti di pesce e primi allo scoglio, che il povero cameriere ha dovuto chiedere a Melania Russo e alla sua famiglia di lasciare spazio per evitare di usare involontariamente qualche telefono come poggia vivande.
Questo ha fatto accendere la lampadina a Melania, inventrice di Thom.

Il realtà è partita da mio papà – mi dice lei – perché ha detto “dovrebbero inventare qualcosa che, attaccato al tavolo, ti permette di mettere dentro il telefono”.
Abbiamo cominciato a parlarne, a dirci “pensa se esistesse davvero! Dovrebbero fare qualcosa di plastica”.
Noi come famiglia abbiamo un’azienda che stampa materie plastiche, la Marca s.r.l., e quindi da cosa è nata cosa…

Melania tra le tre sorelle è la più operativa in azienda, raccoglie la sfida e prova a capire cosa fare.
La fortuna di avere un’azienda che stampa plastica è che quindi ha già una struttura, una produzione, mi ha permesso di fare le cose velocissime – ammette lei.

Chiedo a Melania se sono state fatte delle analisi di mercato per validare l’idea.
Mi racconta che sono state fatte di pari passo alla prototipazione – io sono partita con il lancio del prodotto: facendo tutto internamente, è stato a zero costi; quindi, forse è stato quello che mi ha dato la spinta, mi sono detta “vado e tento”.

Thom per Melania è stata una vera e propria palestra per sperimentare in prima persona sul campo come nasce e si modifica un prodotto.
Abbiamo fatto il primo prototipo, che era completamente diverso; adesso è trasparente, ma il primo è uscito tutto scuro. Guardandolo capivo le varie modifiche, per cui facciamo dei campioni – neanche un centinaio – abbiamo iniziato a capire anche a livello di produzione cosa ci comportava. Abbiamo indagato l’interesse del pubblico prima su Legnano, poi in qualche posto a Milano, abbiamo chiesto ai ristoranti, parrucchieri ed estetiche cosa ne pensavano. Il prodotto è piaciuto a tutti, non ho feedback negativi.

Un’idea brevettata.
Melania, grazie all’esperienza in azienda sa che un oggetto come Thom potrebbe essere copiato, come succede spesso agli oggetti interessanti sul mercato. Il primo passo quindi è registrare l’idea.
Ho iniziato a pensare un’idea di brevetto: essendo un’azienda abbiamo commercialisti e avvocati, mi hanno consigliato di tutelarmi.
Thom con la sua clip – l’aggancio che si adatta a qualsiasi tipo di superficie e che lo rende così speciale – è coperto da brevetto.
Il secondo step è stato il sito.

Chiedo a Melania come stanno improntando la comunicazione, considerando che ho visto un sito con dei video esplicativi ben fatti.

Appena l’ho brevettato c’era il Cosmoprof: abbiamo partecipato con uno stand, in seguito abbiamo iniziato a creare una pagina Instagram che seguivano io e mia sorella.
Abbiamo capito dove si può crescere e come venderlo, a noi interessa di più attivarmi con una distribuzione più che sul singolo ristorante.

Statico ma interattivo. E anche green.
Melania mi spiega che hanno deciso di rendere Thom interessante anche sotto il punto di vista della comunicazione, oltre che dell’utilizzo.
Abbiamo inserito un QR code sul prodotto che dà la possibilità di veicolare messaggi, pubblicità, in modo da poter inserire dal menù alle informazioni utili, come ad esempio un listino prezzi per l’estetica.

Thom è anche amico dell’ambiente, mi spiega Melania.
Questo è un materiale plastico, policarbonato, completamente riciclabile; è anche igienico perché è un prodotto che si può igienizzare con qualsiasi tipo di disinfettante, può andare in lavastoviglie, sopporta oltre 100kg di resistenza. L’utilizzo non lo va ad opacizzare.
Abbiamo anche previsto dei fori sotto in modo da facilitare l’uscita dell’acqua in caso di pioggia durante l’utilizzo in esterni e poi abbiamo previsto un foro più grande per l’aggancio del caricabatterie.
(E qui ho un guizzo: mi viene subito in mente l’abbinata con MOBBI e l’importanza per le persone di avere sempre il cellulare a portata di mano e carico)
Ovviamente è possibile serigrafare sopra il logo della propria attività per personalizzarlo come si vuole.
Il lotto minimo di vendita è almeno una scatola da 10 pezzi.

Chiedo a Melania che tipo di formazione abbia avuto: è molto giovane e vederla già così lanciata nel mondo della progettazione e del marketing è davvero impressionante.
A me sarebbe piaciuto aprirmi un’agenzia di viaggi – ammette ridendo – infatti ho fatto una scuola per i primi anni delle superiori con indirizzo turistico, ho girato anche un po’, a me piaceva viaggiare, imparare le lingue. Poi vabbè come tutti i figli di genitori che hanno un’azienda ce l’hai un po’ nel cuore, c’è sempre qualcosa che ti attrae. Ho fatto l’alternanza scuola lavoro qui, nell’azienda dei miei, e loro mi hanno assunto con un contratto di 6 mesi standard.
All’inizio ho fatto un po’ di tutto, di modo che quando c’è la necessità di qualcosa noi ci siamo sempre, per cui ho fatto reparto vendite, acquisti, magazzino, fino a quando poi mi sono specializzata nel reparto vendite, perché era quello che ho studiato. Abbiamo diverse sedi, anche in Romania e Cina, dove sono andata per un mese.

Chiedo a Melania dei suoi prossimi progetti.
Per ora sono concentrata su Thom – mi racconta – anche perché perlomeno vorrei avere la certezza che funzioni o meno commercialmente.
Ho sempre pensato che, stando qui in azienda sono comunque collegata a Marca (Nda: l’azienda di famiglia), progetto e realizzo un prodotto mio, che è 100% mio, è un po’ figlio della storia della mia famiglia, del mio DNA. Se non ricevo nessun riscontro deciderò di abbandonarlo, anche se ci credo tanto.

Saluto Melania, penso al fatto che, sì, ha alle spalle l’azienda di famiglia, ma non si è adagiata su un privilegio, anzi: ha sfruttato positivamente le potenzialità che aveva a disposizione e ne ha fatto ricavato un progetto di identità, che lasci già qualcosa di suo dentro a Marca.

Spero che Thom trovi il suo posto sulla tavola del futuro che Melania sta apparecchiando per se stessa e per la nuova generazione di ragazzi e ragazze promettenti come lei.

vALENTINA MARAN

Valentina Maran