Laura Campiglio: le coppie infelici a modo loro.

Laura Campiglio, scrittrice e giornalista

Intervista di: Valentina Maran

Laura Campiglio è un’autrice insolita: non so se vi è mai capitato di frequentare chi vive della propria scrittura attraverso i libri- si chiamano scrittori e di solito visti da vicini sono parecchio strani. Molti sono fobici, alcuni con degli ego piuttosto importanti, Laura invece è una persona piacevolissima e parla di sé e dei suoi libri con molta misura. Laura è modesta, sorride con un’energia calda, piena.

Ha un percorso narrativo vario: ha scritto davvero di tutto e un po’ dappertutto, visto che fa anche la giornalista da parecchio tempo.

L’idea del suo ultimo libro “Il cuore è a sinistra- storie di coppie iconiche, infelici a modo loro” ha origine proprio dagli spunti che ha preso dalle pagine della posta del cuore che gestisce da anni sulle pagine di un famosissimo rotocalco italiano.
Ormai dieci anni ho orgogliosamente la posta del cuore su Cronaca Vera – mi racconta al telefono – un vecchio rotocalco, dico vecchio perché longevo – alla quale scrivono persone con i problemi più disparati, spesso anche un po’ rocamboleschi. Storie complicate, questioni di corna che io presumo siano vere.

Le chiama magagne sentimentali e precisa: con un focus specifico sul tema del tradimento, è un po’ il dramma atavico delle coppie: il motivo per cui tanti si lasciano, per cui più si soffre – è un po’ un tema che ritorna da millenni, da quando Catullo frignava per Lesbia e oggi non siamo molto distanti da quella trama.

Nel suo libro Laura analizza le dinamiche di coppie famose, coppie mitiche che sono state  il paradigma del romanticismo, modelli di un ideale perfetto.

Nel libro ho messo in evidenza due cose: primo – non erano coppie perfette per nulla, erano coppie dove in realtà c’erano dinamiche che oggi potremmo definire tossiche oppure dove i due elementi spesso si sono fatti piccoli dispetti, torti, hanno proprio goduto nel mettere l’altro in difficoltà. Ho narrato le piccinerie che vediamo nella gran parte delle coppie e che non hanno risparmiato questi grandissimi personaggi. La coppia perfetta non esiste.

Secondo – Se cerchi di astrarre dalla vita delle persone celebri le dinamiche della coppia, ti accorgi che sono le stesse identiche dinamiche di chiunque. Magari noi abbiamo avuto una vita molto più banale, io sono qui a Legnano figurati se posso aver avuto la vita di Simone De Beauvoir! Loro hanno avuto vite favolose, avventurose, hanno vissuto in periodi storici che li hanno visti diventare figure centrali di quel periodo, figure influenti, che hanno potuto lasciare un segno nella loro epoca. Però quando vai a studiare la dinamica pura nella relazione, alla fine noti che sono le stesse di Cronaca Vera.

Le storie mitiche dentro Cronaca Vera

Laura mi cita Virgilio. L’ascolto affascinata mentre puntualizza:

Mi è venuto in mente un detto che diceva Virgilio “Amor omnibus idem” che vuol dire “l’amore è la stessa cosa per ognuno di noi” ed è proprio vero, tristemente ognuno rivendica una sorta di originalità quando si tratta del proprio amore, sia nel bene, quando siamo innamorati ci sembra che mai nessuno sia stato innamorato come noi, sia nel male, quando soffriamo per amore e ci sembra che nessuno abbia mai potuto confrontarsi e patire una sofferenza così straziante. Invece no, siamo tutti molto poco originali quando si tratta di amore. Per questo ho invitato il lettore ad immedesimarsi con le storie di questi grandissimi, perché non sono così diverse dalle nostre e da quelle dei lettori di Cronaca Vera.

Le pagine di Cronaca Vera nascondono un insospettato valore formativo, mi viene da pensare, allora le chiedo come ha fatto a scegliere, tra tante coppie mitiche e incredibili, proprio quelle che alla fine ha inserito nel libro.

L’obiettivo era che nessuno dovesse googlare e dire “ma questi chi sono?”. Mi piaceva l’idea che tutti avessero almeno sentito una volta questi nomi magari senza ben conoscerne la storia. Molte le ho solo dovuto approfondire, per esempio Elsa Morante e Alberto Moravia conoscevo l’opera dei due, avevo una predilezione per Elsa Morante, sapevo che erano stati sposati e si erano lasciati però non conoscevo molto della loro storia, quindi sono andata a riprendermi le biografie, leggere i loro carteggi.

È stato proprio bello studiare questi personaggi sotto l’ottica della loro relazione amorosa perché mi ha permesso di fare quello che poi ho cercato di restituire nel libro, cioè umanizzarli.

Stiamo parlando di figure davvero giganti del ‘900, e quando poi li vedi alle prese con piccole trame amorose, un po’ da telenovela, con tradimenti, di lettere in cui litigano, si scusano, ecco anche il gigante ti sembra improvvisamente alla tua altezza, e ti sembra di guardarlo come se fosse un tuo amico, il tuo vicino di casa. Questo effetto della storia d’amore e soprattutto della storia d’amore infelice, della magagna amorosa che è proprio come la tua, come quella che hai sofferto tu, è quello che ho cercato di rendere anche raccontando. 

Le relazioni tossiche: la letteratura come specchio

Visto che mi cita le relazioni tossiche, prendo la palla la balzo, e, considerando che online e sui social gli esperti di relazioni tossiche e consigli anti- narcisisti si sprecano, le chiedo se la letteratura può fare qualcosa per aiutare chi è in una relazione tossica. Se leggere storie così può servire a far luce, a comprendere.

Io penso di sì – mi dice – può aiutare soprattutto in una fase che è forse quella più importante, quella essenziale, cioè riconoscere un pattern, comprendere che c’è qualcosa che non va bene, poi tutti i passi successivi dipendono dalla gravità della situazione. Perché “relazione tossica” è una definizione ad ombrello sotto cui stanno diversi tipi di relazione, quelle proprio abusive, e quelle che invece hanno semplicemente qualcosa di disfunzionale che porta le persone coinvolte a non essere felici. Riconoscere che la relazione che stai vivendo non ti fa stare bene è qualcosa che spesso non riusciamo a fare applicata a noi stessi, ma riusciamo a farla applicata ad una storia diversa dalla nostra, perché siamo meno coinvolti.

Ecco allora che leggendo ci mettiamo in qualche modo in una situazione protetta, stiamo leggendo la storia di un altro, non è la mia storia, posso però riconoscere delle dinamiche sbagliate come se fossi davanti ad uno specchio. Può aiutare a capire.

Le chiedo se anche lei ha mai provato quell’esperienza quasi mistica che mi è stata raccontata una volta da Chiara Palazzolo e che ho sentito citare da molti amici autori, ovvero quella sensazione strana di vivere davvero sottopelle le esperienze dei personaggi che uno narra.

Oddio, io no non penso di essere così brava da riuscire a fare in modo che la mia scrittura possa sostituire l’esperienza vera di vita vissuta, certamente questa sperimentazione la provo, provo molto la tentazione di raccontare situazione che non ho vissuto, ma che o mi interesserebbe vivere o mi spaventerebbe vivere, che in qualche modo riterrei importanti per me sia nel bene che nel male. Provo a scrivere un po’ per esorcizzarle, un po’ per provare ad immaginare come sarebbe e attraverso l’immaginazione del come sarebbe. Però come tentativo si di sicuro, penso che sia anche proprio una dinamica salutare per chi scrive, però esserci riuscita temo di no.

 Laura mi racconta di altre cose, dell’amicizia con Pinketts e della sua vita a Parigi, ma ho deciso di lasciare che questo pezzo focalizzato sul suo libro. Per il resto avremo modo e tempo, magari in un’altra chiacchierata. O in qualche incontro di FDO.

Oggi è domenica 19 marzo, sto finendo di scrivere questo articolo. È la festa del papà. È una festa che mi ha sempre fatto sorridere pensando al detto che è la festa dei cornuti.

Cade proprio a fagiolo. Perché le famiglie, le coppie, la vita, sono proprio fatte come dice Laura nel suo libro: storie di gelosie, tradimenti e corna, che sono tenute in piedi da questa imperfezione molto normale che anche i grandi hanno.

E quindi auguri a San Giuseppe, padre consapevole, lui si, di essere al centro di una coppia parecchio complicata.

Valentina Maran

Valentina Maran