PAOLA VINCI: "oggi la sostenibilità è la vera rivoluzionE"

Paola Vinci, founder The Sustainable Mag

Intervista di: Giada Bellegotti

Sostenibilità: tutti ne parlano, ma quanti hanno davvero capito che cosa sia? Ecco perché Paola Vinci e Francesca Manfredi nel 2020 hanno deciso di parlarne attraverso un magazine: Sustainable Mag (thesustainablemag.com). “È un progetto nato, come tanti, in piena pandemia Covid. Io e Francesca ci siamo conosciute al master in sostenibilità che abbiamo frequentato in una scuola svizzera, e studiando insieme ci siamo rese conto che mancava un contenitore che raccontasse i progetti di sostenibilità delle aziende”, spiega Paola Vinci.

Paola, come mai proprio un magazine?

“Quando io e Francesca cercavamo notizie sulla sostenibilità venivano fuori soltanto molti report e nessun progetto interessante. Da lì, l’idea di raccontare noi di questi progetti”.

Raccontate su Sustainable Mag solo storie positive.

“Sì perché sappiamo che l’argomento sostenibilità a volte spaventa. Si dice sempre di quanto le risorse terrestri siano in deficit, si parla di inquinamento, smog ma così le persone si spaventano, aumentano l’ansia e il terrore e non si stimola a intraprendere un percorso di sostenibilità. La sostenibilità invece dev’essere un’opportunità, non un problema. Sostenibile è cool!”

Qual è oggi il rapporto tra le aziende e la sostenibilità in Italia?

“Dipende molto dalle tipologie di aziende. Il settore food è molto avanti rispetto a tanti altri. Lavora al concetto di sostenibilità già dal 2010 circa, e in 12 anni ha fatto tanto”.

E il settore moda, che è sempre sotto i riflettori quando si parla di sostenibilità?

“Nella moda si assiste a un duplice scenario: c’è chi fa greenwashing spingendo tanto sulla comunicazione ma senza poi mostrare progetti concreti e chi invece fa bei progetti pilota ma nemmeno ne parla per paura di essere criticato, perché il terreno della sostenibilità è sempre molto scivoloso”.

Per un’azienda, specie se con già una lunga storia alle spalle, il passo verso la sostenibilità rappresenta una vera e propria rivoluzione. E tante attività non affrontano nemmeno l’argomento perché – detto molto chiaramente – rendersi sostenibili è anche costoso.

“È vero, è una rivoluzione non facile. Per le grandi imprese è molto difficile, smuovere la filiera vuol dire smuovere decine o centinaia di attori. Essere sostenibili è un investimento, va detto, ci sarebbe bisogno di grandi sostegni dallo Stato o dall’Unione Europea”.

E cosa rispondi a chi dice che i prodotti sostenibili sono però più cari?

“Non è costosa la sostenibilità, è che noi ci siamo abituati ai costi del consumismo. Il fast fashion in questo senso ha fatto un danno enorme”.

Pensi che la gente oggi sia pronta per la sostenibilità?

“La gente non è ancora pronta ma inizia ad avvicinarsi con convinzione al tema. Anche la divulgazione aiuta: ci sono tante figure pubbliche che si spendono a favore della sostenibilità e questo incentiva molto l’opinione pubblica. Sicuramente siamo pronti per iniziare questo processo culturale, che però sarà lunghissimo. Porterà grandi cambiamenti anche nel mercato del lavoro, dove nasceranno nuove figure, nuovi modelli di business. Il consumatore questo fa ancora fatica a vederlo, ma stiamo finalmente partendo e questa è già una cosa positiva”.

GIADA BELLEGOTTI

giada bellegotti fdo