LORENZO FERRARI: "MARKETING E DETERMINAZIONE, COSÌ A 23 ANNI HO FONDATO UN'AZIENDA".

Lorenzo Ferrari, Founder di smarTalks

Intervista di: Giada Bellegotti

“Il mio obiettivo è essere tranquillo economicamente e appagato prima dei 40 anni”. Lorenzo Ferrari a 23 anni ha già ben chiaro cosa vuole dalla vita. Non è certo un caso che sia l’under 25 più seguito di LinkedIn Italia e abbia già fondato una sua azienda, smarTalks (www.smartalks.it), che propone marketing digitale per brand e aziende.

La sua velocissima carriera è iniziata quasi per caso. Un social dopo l’altro, fino a quando ha incontrato la piattaforma giusta, quella diventata il trampolino di lancio della sua azienda. “Ho provato a fare musica, moda, video su Facebook, su YouTube: tutto fallito. Così per un periodo ho deciso di non fare niente, finché…”.

Lorenzo, perché proprio LinkedIn?

“Ero annoiato, non c’era niente che mi coinvolgesse. Ho scaricato LinkedIn per provare a cimentarmi in qualcosa di nuovo, che non conoscevo per nulla. Così è iniziato tutto…”.

Un post dopo l’altro sul marketing oggi hai raggiunto i 61500 follower. Hai iniziato a 21 anni, come sei riuscito ad avere competenze così ampie sul marketing già da così giovane?

“In realtà all’inizio semplicemente mi informavo molto. Andavo a caccia di notizie, leggevo, approfondivo con Google. Non c’era una strategia, un piano editoriale. Amo scrivere, perciò l’ho trovato facile, piacevole, stimolante, mi aiutava a imparare un sacco di cose nuove. L’obiettivo era rendere il marketing accessibile per tutti”.

Il successo su LinkedIn, poi l’apertura del canale Instagram altrettanto di successo e oggi sei fondatore e CEO di smarTalks. L’idea di fondare un’azienda com’è arrivata?

“Avevo bisogno di mettere a terra quello che stavo facendo sui social, di trovare una casa per tutte quelle nozioni sul marketing che avevo imparato negli anni. Così ho fondato smarTalks: realizziamo progetti di marketing e comunicazione digitale per brand e aziende”.

Quali sono le caratteristiche che ti hanno premiato in questo percorso, a tuo avviso?

“Sono energico, strafottente ma in senso buono, e determinato. In tanti non credevano in quello che stavo facendo, compresa parte della mia famiglia. Forse anche un po’ colpa mia, che non sapevo all’epoca raccontare bene il mio progetto. Mi dicevano in molti che stavo perdendo tempo, in realtà io stavo investendo tempo e ho continuato a portare avanti la mia idea con determinazione finché non ci sono riuscito. Mi ha aiutato molto in questo percorso, poi, la capacità di puntare all’obiettivo ma senza paraocchi: le critiche non fanno piacere, ma se le accogli con la mente aperta hai sempre molto di cui far tesoro. E poi sono un comunicatore nato, un creatore. Sono disruptive nel dna”.

Come cambierà a tuo avviso il digital marketing negli anni a venire?

“Ci sarà un’umanizzazione dei brand sempre più marcata, cioè si parlerà più delle persone che la compongono che del marchio. Il personal brand diventerà sempre più importante”.

GIADA BELLEGOTTI

giada bellegotti fdo