Charity Dago: "Con Wariboko apro
le porte del
successo ai talenti afrodiscendenti"

Charity Dago, talent manager

Intervista di: Giada Bellegotti

“Era il 2017, 2018, non ricordo con esattezza. So solo che ad un certo punto mi sono resa improvvisamente conto della mia nerezza”.

Inizia così la storia di successo di Charity Dago. Italiana di origine nigeriana, etnia Ijwa, oggi è una talent manager. Il percorso che l’ha portata a diventare la founder di Wariboko (www.wariboko.eu), la prima agenzia per talenti afrodiscendenti è fatto di introspezione e consapevolezza. “Quando mi sono resa conto di portare a spasso un corpo nero, beh, questo ha avuto delle ripercussioni. Su di me, sui miei cari. Questa cosa mi ha portato a riflettere molto. Inizialmente ho cercato il branco, stavo solo con persone con la pelle come la mia. Poi, però, ho iniziato ad andare più a fondo”.

Che cosa hai fatto di preciso, Charity?
“Ho ascoltato semplicemente altri racconti di vita, ho incontrato tante persone nere con le loro storie e lì ho capito che c’erano traumi uguali ai miei”.

Di quali “traumi” parli?
“Della sofferenza di non vederci rappresentati. Ho incontrato persone appartenenti alle più diverse categorie: manager, attori, commessi. Eravamo tutti concordi: il non essere rappresentati vanificava tutti i nostri sforzi. Non vedersi rappresentati equivale a non essere considerati”.

Gli studi ti hanno aiutata a dare forma a quello che in realtà nella tua testa era già un progetto.
“Sì, ho fatto un corso in camera di commercio finalizzato all’editoria e lì, fin dalle selezioni, mi sono resa conto che avevo un progetto: l’agenzia. Quella poteva essere la mia strada”.

All’epoca lavoravi nella moda, però.
“È vero, ed è grazie a quel mondo che è iniziato tutto. Arriva il giorno del mio primo casting e lì prendo una decisione che rappresenta un vero sliding doors: decido di non fare io il casting ma di proporre due attrici. Le hanno scritturate”.

Da lì è nato tutto. Era il 2019. Nel 2020 arriva il covid. Che succede?
“Sì arriva la pandemia ma io avevo già il mio progetto e quindi ho sfruttato il momento per lavorare sul marketing, sul logo…”.

Una domanda provocatoria: con la tua agenzia esclusivamente per talenti afrodiscendenti non hai paura di fare una sorta di “razzismo al contrario”?
“Facciamo parte di un sistema razzializzante, in cui c’è comunque il predominio caucasico. Detto questo, in Italia siamo in un momento storico in cui c’è un risveglio molto potente delle persone razzializzate e ora è importante la tutela dell’immagine. È necessaria un’agenzia che accompagni questo cambiamento”.

In che direzione vanno i progetti della tua agenzia?
“L’obiettivo è di rappresentare il maggior numero di afrodiscendenti in tutti i campi.
Ora stiamo iniziando anche con il doppiaggio, c’è tanta richiesta. Ma nel futuro vogliamo aprirci anche ad altre etnie”.

Cosa significa Wariboko?
“È il mio primo nome. Significa “colei che apre una porta”.
Nomen omen.

GIADA BELLEGOTTI

giada bellegotti fdo