POESIA, SOCIAL E TRENTENNI, UN MIX ESPLOSIVO.

24 ottobre 2019, Talent Garden Calabiana (Milano)

Con Ciccio Rigoli, Silvia Rossi e Valentina Schifilliti.

chi ha parlato.

POESIA, SOCIAL E TRENTENNI, UN MIX ESPLOSIVO.

Non avere mai un contratto o un posto di lavoro fisso è un problema o un’opportunità? Senza banalizzare – d’altronde un affitto o un mutuo tocca pagarlo – ne abbiamo parlato con i best trentenni del momento.

A portare il saluto degli organizzatori e a introdurre la serata è stato Riccardo Bovetti di EY, con la sua Introduction to Disruption. Poi gli speaker, Valentina Schifillitti, Silvia Rossi e Ciccio Rigoli.

Valentina Schifillitti, alias La Rotten, ha raccontato il suo percorso da criminologa a star dei social e poi scrittrice, spiegando la disruption a partire dall’esempio personale. “Quando sono stata contattata da Giunti editore per scrivere un libro – ha detto Valentina – ero già stanca del mondo dei social fine a se stesso. Il libro è un romanzo dove la protagonista perde il lavoro il 24 dicembre e decide di investire nella propria creatività aprendo una sartoria”. Il primo libro di Valentina “L’ora del te” è stato pubblicato a marzo e si trova in tutte le librerie, al secondo ci sta lavorando. Una riflessione che ci portiamo a casa? I social sono una cosa seria e devono fare divulgazione: per questo Valentina ama parlare di tematiche complesse e sempre per questo motivo ha detto di no come influencer a molte aziende (tipo quelle di “beveroni”) più legate alla forma che al contenuto.

Silvia Rossi non ha mai avuto un contratto indeterminato in vita sua. Una tragedia? No, una grossa opportunità! Nata come giornalista, si è trovata a 30 anni a non sapere cosa fare della propria vita e ha scommesso, assieme ad alcuni amici, su un progetto, I Trentenni. Senza la certezza di ricavarne guadagno, Silvia oggi in realtà vive proprio di questo lavoro: raccontare i disagi, le lamentele, ma anche gli aspetti positivi della sua generazione, quella dei Millennial. Tra precariato e scelte di vita, il suo intervento è stato un inno involontario all’autoironia e alla speranza di un futuro migliore, perché costruito da sé.

Ciccio Rigoli ci racconta invece che ogni mese si tengono circa 115 manifestazioni di Poetry Slam. Di cosa si tratta? Tipo il freestyle dei rapper, ma con le poesie: c’è una giuria che vota, ma il pubblico può, letteralmente, confermare o ribaltare il risultato. Ciccio Rigoli lo sa, ed è per questo che a FDO #12 ha coinvolto il pubblico con domande e interventi. Il suo obiettivo? “Portare la poesia nelle scuole – ha detto – senza necessariamente farle imparare a pappagallo, perché la poesia è emozione. Vorrei portarla anche negli uffici pubblici e delle aziende: chi non vorrebbe poesia, empatia ed emozione anche nelle mail ricevute dai clienti o dai colleghi? La comunicazione è importante e non va presa sottogamba: questo è il mio messaggio”. A rendere unico l’evento, gli intermezzi musicali delle Big Bubbles e la moderazione e le domande di Montserrat Fernandez Blanco – Fuckup Nights Milan – e di Egidio Alagia, che ha commentato così: “Una bellissima serata, ormai il progetto FDO ha compiuto il suo primo anno e con questo evento salutiamo e ringraziamo Talent Garden Calabiana, la nostra splendida casa a Milano del 2019. Raccontiamo e ascoltiamo di come si possa crescere e migliorare solo attraverso il cambiamento, per questo motivo anche FDO sta cambiando (e cambierà) molto. La presenza di Arianna e Lucia, le Big Bubbles, va esattamente in questo senso. Ascoltare il cambiamento attraverso la musica. Possiamo dire che l’idea è stata un successo”.